La neuromodulazione percutanea ecoguidata è una tecnica recente, praticata principalmente da fisioterapisti spagnoli che si sta diffondendo rapidamente anche nelle altre nazioni.

La neuromodulazione percutanea consiste nell’utilizzare una corrente, che in modo percutaneo cioè attraverso degli aghi giunge in prossimità di una struttura nervosa.

La neuromodulazione percutanea viene effettuata con ecoguida, ciò attraverso l’utilizzo di un ecografo, questo permette al fisioterapista introdurre l’ago in prossimità di un nervo e posizionarlo in completa sicurezza evitando lesioni neurali o dei vasi circostanti, di solito si consiglia di posizionare l’ago a una distanza di 1 a 3 cm dal nervo periferico.

In questa tecnica può essere utilizzato un singolo ago insieme ad un elettrodo cutaneo superficiale o possono essere utilizzati più aghi contemporaneamente.

La tecnica viene descritta come una procedura efficace e indolore dove i risultati possono essere visti già dalla prima seduta.

La neuromodulazione percutanea ecoguidata è una tecnica di fisioterapia invasiva che permette al fisioterapista di intervenire sul sistema nervoso periferico ma anche sul sistema nervoso centrale il che la rende un’ottima tecnica per il trattamento di disfunzioni di natura acuta o cronica.

A livello di ricerca scientifica e pubblicazioni è diversa la letteratura che dimostra l’efficacia della neuromodulazione attraverso la corrente sia per la riduzione della sintomatologia di natura

acuta che cronica.

Una volta posizionato l’ago nell’area bersaglio si utilizza una corrente tipo tens che può essere tanto di alta o di bassa frequenza sulla base degli obbiettivi prefissati dal terapista che a seconda del grado d’intensità si potrà intervenire sul tipo di fibra sensitiva desiderata.

Per le fibre di maggior diametro con componente mielinico come nel caso delle fibre ALFA sarà necessaria una intensità minore rispetto che per le fibre nocicettive ADELTA e C che oltre ad avere un diametro minore sono amieliniche o presentano una guaina mielinica più sottile e di conseguenza per essere stimolate necessitano un’intensità maggiore.

Una riduzione della sintomatologia mediante la stimolazione delle fibre ABETA viene attribuita a una risposta ortodromica a livello midollare nel corno posteriore, zona in cui l’informazione delle fibre C e ABETA viene processata e trasmessa.

Il meccanismo di “GATE CONTROL” fa riferimento alla capacità di inibire le fibre nocicettive di piccolo diametro tramite la stimolazione delle fibre non nocicettive di diametro maggiore, producendo una riduzione del dolore.Neurol