La tecnica di dry needling consiste nell’introduzione nel corpo di un ago sterile monouso attraverso la cute, senza iniezione o estrazione di sostanze o fluidi, utilizzando al fine terapeutico l’ago come uno stimolo meccanico.

Il primo articolo pubblicato sul dry needling risale al 1941 in cui il Dr. Brav e il Dr. Sigmond riportarono che l’utilizzo di un semplice ago senza l’iniezione di altre sostanze potesse ridurre il dolore miofasciale. Nel 1979 il Dr. Karel Lewit della repupplica Ceca pubblico l’articolo “The Needle Effect in the Relief of Myofascial Pain”.

È sempre maggiore la letteratura scientifica sul dry needling che sostiene l’efficacia di questa tecnica, soprattuto per il trattamento della SDM (sindrome del dolore miofasciale), causata da un insieme di segni e sintomi dati dall’attivazione di trigger points miofasciali o punto d’innesco miofasciali, introdotti dai Dottori Travell e Simons.

Un trigger point si definisce come una zona irritabile situata all’interno di un muscolo scheletrico associata a un nodulo iper irritabile, palpabile, localizzato in una banda tesa allinterno di in una o più fibre muscolari, che può causare un dolore riferito o altri sintomi specifici come ad esempio sudorazione, vertigine, bruciore..ecc..

Questa zona può diventare dolorosa o sensibile quando viene stimolata meccanicamente con una compressione, stiramento, contrazione da parte del muscolo e inoltre puó causare:

  •   un dolore riferito caratteristico
  • ipersensibilità alla pressione
  •   disfunzioni motorie o autonomiche

La principale causa di attivazione dei trigger point è il sovraccarico biomeccanico che può prodursi in forma acuta o cronica.

Anche posture mantenute, traumatismi diretti o variazioni di temperatura possono causare l’attivazione di trigger point.

Un trigger point a livello fisiologico è dato da una ipossia tissutale con un pH che può scendere fino a 4,5. Un pH acido inibisce l’acetilcolinesterasi, provocando un aumento di ACh nell’unione sinaptica della placca motrice formando di conseguenza bande tese.

Molti confondono la tecnica di dry needling con l’agopuntura sebbene ci siano differenze importanti tra le 2 tecniche, gli obbiettivi terapeutici sono differenti, le tecniche di punzione e i tempi sono diversi e anche gli aghi utilizzati non sono gli stessi.

Il dry needing produce una stimolazione diretta sul trigger point miofasciale che attiva di conseguenza dei meccanismi biologici di riparazione e rigenerazione a livello intratissutale.

Questi processi producono una risposta fisiologica da parte del sistema immune, endocrino, cardiovascolare e nervoso tanto a livello periferico come centrale.